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Roaming in UE: cosa accadrà da giugno 2017?

Il processo, cominciato da anni, di progressivo abbattimento dei costi di roaming per i Paesi dell’Unione Europea vede come data finale il 15 giugno 2017, momento dal quale non si dovranno più pagare sovrapprezzi rispetto alle tariffe nazionali.

Da questa data in avanti, però, in molti si domandano come cambieranno le opportunità di fruizione delle proprie tariffe all’estero ed anche la Commissione Europea sta cominciando a porsi il problema.

Le proposte della Commissione Europea circa il roaming in UE

La prima certezza è che i clienti di tutti gli operatori potranno utilizzare le proprie opzioni, comprensive di minuti, SMS e GB di traffico dati in qualsiasi Paese dell’Unione Europea. Ciò che, però, deve essere ancora definito sono le condizioni del “fair use“, ovvero i limiti di uso della propria SIM nazionale all’estero di modo che non si favorisca un uso fraudolento delle proprie opzioni o comunque situazioni di concorrenza sleale tra compagnie di diversi paesi dell’UE.

La Commissione Europea ha avanzato una prima proposta che dovrà discutere con il BEREC (l’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche) il 15 dicembre ma sembra di voler coinvolgere anche la cittadinanza chiedendo di esprimere le proprie opinioni, riempiendo un form disponibile alla seguente pagina.

Questa prima proposta consiste nel limitare l’uso delle proprie SIM all’estero per 90 giorni all’anno (prolungabili eventualmente dal proprio operatore) e con un uso continuativo non superiore ai 30 giorni, ovvero sarà necessario collegarsi alla rete nazionale almeno una volta al mese. Inoltre, gli operatori dovranno stabilire una soglia di traffico massima utilizzabile che, però, deve essere pari alla media di utilizzo di tutti i clienti con la medesima tariffa.

Al superamento di tali soglie sono previsti alcuni sovrapprezzi: 4 centesimi di euro al minuto per le chiamate uscenti, 1 centesimo di euro per ogni SMS inviato e 0,85 centesimi di euro per ogni MB di connessione dati.

Chi trae più beneficio da questa proposta?

Questa proposta sembra venire incontro soprattutto ai turisti e a coloro i quali viaggiano molto per lavoro ma potrebbe non soddisfare chi, invece, lavora all’estero e vorrebbe continuare ad utilizzare il proprio numero di telefono. Inoltre, se tutte le altre condizioni sono molto chiare e ben specificate, quella che riguarda la soglia di traffico massima utilizzabile, legata a calcoli che saranno effettuati dalle compagnie telefoniche, potrebbe prestarsi a interpretazioni e operazioni poco trasparenti che, purtroppo, siamo abituati a vedere spesso nel nostro Paese, almeno tenendo conto delle frequenti multe inflitte dall’Authority per le Comunicazioni.

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