LG non sta vivendo un periodo roseo dopo la presentazione del suo smartphone di punta, il G5. Per di più ora emergono nuove indiscrezioni sul prossimo G6 e non sembrano preannunciare nulla di buono.
Da alcune voci trapelate in passato sembrava che LG fosse a lavoro per portare grandi novità sul prossimo smartphone di punta dell’azienda coreana, infatti si parlava di uno schermo OLED curvo. A causa di alcuni problemi di fornitura, però, l’azienda coreana avrebbe dovuto abbandonare l’idea, non riuscendo a implementare per tempo questa tecnologia nel suo G6.
La fonte coreana da cui arriva la notizia ci riporta anche che i sacrifici che dovrà fare LG non saranno solo sul display ma anche sulla scocca, la quale non sarà né in metallo né in vetro a causa degli elevati costi di produzione.
Inoltre l’azienda starebbe pianificando di cambiare totalmente il design dello smartphone rispetto a quanto mostrato con il G5. Questo potrebbe significare anche la fine del progetto “smartphone modulare” nonostante Juno Boss, capo della divisione mobile di LG, abbia affermato che il concept sarebbe continuato oltre il G5.
Tornando al display, la fonte cerca di fornire una spiegazione più approfondita sulla rinuncia al display curvo. LG avrebbe optato ancora una volta per un pannello LCD “piatto” come per i precedenti smartphone, perché “LG Display“, l’azienda affiliata alla casa coreana che si occupa della produzione di display, non avrebbe i mezzi per soddisfare la richiesta.
Sembrerebbe una contraddizione questa, perché sappiamo bene che LG produce Smart TV con pannelli OLED di ottima fattura e produce anche display con la stessa tecnologia di dimensioni contenute per Apple Watch e gli smartwatch dell’azienda stessa. Il problema sorgerebbe proprio per questo motivo: LG Display produce pochi display OLED per smartphone (solo per il G Flex) e quindi non sarebbe pronta a riconvertire l’impianto in tempi brevi per una produzione di massa.
I tempi entro cui LG Display potrebbe essere pronta per questo tipo di produzione dovrebbero essere a partire dalla seconda parte del prossimo anno, quando anche Apple dovrebbe usufruirne per la produzione delle future generazioni di iPhone.
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