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Facebook: in test la crittografia end-to-end su Messenger

Facebook sta testando una nuova funzione per la sua applicazione Messenger, chiamata “conversazioni segrete“, che porta agli utenti la crittografia end-to-end.

La compagnia afferma che questa funzione è già accessibile da alcuni utenti e che sarà disponibile su larga scala in estate inoltrata. Secondo Facebook, la possibilità di attivare questa funzione può offrire più sicurezza agli utenti nel discutere di argomenti sensibili quali problemi di salute o informazioni finanziarie, infatti, attraverso un post sul blog ufficiale, la compagnia ha scritto riferendosi agli utenti: “abbiamo capito dalle vostre richieste che ci sono volte in cui desiderate più privacy“.

La crittografia end-to-end su Facebook Messenger

Introducendo la crittografia end-to-end su Messenger, Facebook si accoda al gran numero di applicazioni di messaggistica che già offrono questo tipo di servizio, seguendo anche WhatsApp, sempre di proprietà di Facebook, che l’ha già introdotta di default per tutte le conversazioni dallo scorso aprile.

Così come avviene su WhatsApp, la crittografia di Messenger sarà basata sul protocollo Open Whisper, ma dovrà essere attivata dall’utente. Questa scelta potrebbe essere causata dalla volontà di non entrare apertamente in frizione con alcuni governi.

Inoltre, le “conversazioni segrete” di Facebook saranno accessibili solo da un dispositivo selezionato, in questo modo la compagnia non dovrà distribuire chiavi di crittografia uniche a più device. I messaggi crittografati, inoltre, avranno delle limitazioni in quanto, almeno inizialmente, non sarà possibile inviare GIF e video. Gli utenti avranno l’opportunità di impostare dei timer per l’eliminazione automatica di messaggi, proprio come avviene in Snapchat.

L’utilizzo delle conversazioni criptate, come dicevamo, potrebbe portare anche a scontri con i governi o le forze di polizia, come ad esempio è accaduto in passato tra FBI e Apple, che si rifiutò di sbloccare l’iPhone di un terrorista. Inoltre, questa potrebbe portare anche al ban di Messenger in alcune nazioni, come è ad esempio avvenuto in Brasile per WhatsApp.

 

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