FindFace è l’app che tutti gli agenti segreti del mondo avrebbero sempre voluto conoscere; è stata realizzata da un’azienda russa e in pratica consente di risalire all’identità di una persona sconosciuta attraverso una foto caricata sul social network Vkontakte (il Facebook russo per intenderci).
L’app è basata su un algoritmo di riconoscimento facciale ed è davvero velocissima, dal momento che è in grado di scoprire un’identità in meno di un secondo, arco di tempo durante il quale FindFace analizza miliardi di foto per poi identificare il volto con un’affidabilità del 70%.
L’applicazione è inoltre pensata per funzionare con qualsiasi database fotografico, anche se per il momento non riesce ad accedere alle foto di Facebook, in quanto esse vengono archiviate tramite un sistema che rende più complicato l’accesso.
I numeri di utilizzo dell’app sono già davvero elevati, se si considera che essa è stata utilizzata finora da 500.000 persone per un totale di 3 milioni di ricerche; contrariamente a quanto si potrebbe pensare in un primo momento, lo scopo dell’app è quello di scoprire l’identità di una persona che ci piace, come spiegato a Shaun Walker del Guardian da Alexander Kabarov, uno dei due fondatori: “Se vedi qualcuno che ti piace, puoi fotografarlo, scoprire chi è e mandargli una richiesta di amicizia. Funziona anche per cercare le somiglianze. Puoi caricare una foto di una star del cinema che ti piace, o di una tua ex fidanzata, e trovare dieci ragazze somiglianti e mandare loro un messaggio”.
Ora, al di là dello scopo dichiarato di fotografare sconosciuti e abbordarli in un secondo momento, FindFace solleva alcuni evidenti problemi di privacy e sicurezza, dal momento che chiunque in questo modo può risalire all’identità di una persona per qualsiasi scopo; non è infatti un caso che i due fondatori abbiano comunicato di essere ormai prossimi alla firma di un contratto con l’amministrazione di Mosca che vorrebbe utilizzare FindFace per ragioni di sicurezza e non hanno negato che sarebbero disposti ad ascoltare eventuali richieste dell’FSB, ossia dei servizi segreti russi.
Voi cosa pensate di quest’app e dei rischi per la privacy cui essa è inevitabilmente legata? Fatecelo sapere lasciando un commento qui sotto.
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