Spotify ha recentemente reso pubblica la propria decisione di trasferire una grossa fetta dei propri dati dai server di Amazon alla piattaforma Google Cloud. Un gran bel colpo per la compagnia di Mountain View!
In particolare, stando a quanto riportato dal The Wall Street Journal, i file musicali continueranno ad essere archiviati all’interno delle macchine di Amazon, ormai da anni la principale azienda per quanto riguarda il mercato del cloud, mentre la struttura principale del servizio passerà invece a Google. Spotify ha dichiarato che la decisione è stata presa soprattutto per le ottime capacità di analisi dei dati offerte da Google.
“È questo il campo in cui Google ha un vantaggio rispetto alla concorrenza“, ha affermato Nicholas Harteau, il vicepresidente del reparto ingegneria ed infrastruttura di Spotify. “E siamo convinti che continuerà a mantenere questo vantaggio ancora per molti anni.”
Ovviamente la mossa ha subito alimentato moltissime voci di corridoio, che rivelano la presunta volontà di Google di acquistare Spotify, allo scopo di guadagnare un più solido punto di appoggio nel mercato dello streaming musicale. Ad oggi, Spotify possiede più di 20 milioni di abbonati e 75 milioni di utenti attivi. Pare invece che Apple Music abbia raggiunto i 10 milioni di iscritti solo lo scorso mese.
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