Una missione di Call of Duty: Black Ops II è ambientata in Angola nella seconda metà degli anni ’80, durante una terribile guerra civile andata avanti per quasi trent’anni e che ha tolto la vita a più di 500.000 persone. Nel gioco è anche presente il celebre capo della ribellione Jonas Savimbi che, nonostante sia un alleato del giocatore, viene ritratto come un uomo spietato e senza scrupoli.
I tre figli di Savimbi hanno però trovato questa descrizione del padre incredibilmente offensiva e di pessimo gusto, ed hanno per questo motivo deciso di far causa ad Activision Blizzard per la bellezza di $1.1 milioni!
Cheya Savimbi ha infatti dichiarato che il padre non avrebbe mai compiuto le azioni riprovevole, come aver ucciso e mutilato altre persone, che si vedono in Call of Duty: Black Ops II. Gli avvocati di Activision Blizzard hanno però subito risposto affermando che nel videogioco l’uomo fa parte dei buoni, ed entra in scena per salvare gli eroi.
Sembrerà strano, ma non è la prima volta che Activision viene denunciata propria a causa di Call of Duty: Black Ops 2. Nel 2014 infatti Manuel Noriega, il vecchio dittatore di Panama che ha passato gran parte della propria vita in prigione per aver partecipato ad una moltitudine di attività illegali, come il traffico di droga e l’omicidio, si oppose alla propria apparizione senza consenso all’interno del gioco.
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