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Vedova fa causa a Twitter contro l’ISIS

Tamara Fields è una donna residente in Florida, rimasta vedova dopo che suo marito Lloyd Field, appaltatore della difesa degli Stati Uniti, è rimasto ucciso il 9 novembre 2015, in un attentato perpetrato da un uomo dotato di armi di contrabbando, che si è scoperto in seguito essere legato all’ISIS.

Come riporta il sito Jurist.org, la signora Fields ha recentemente querelato Twitter, chiedendo un risarcimento danni in quanto il social avrebbe permesso ai membri dell’ISIS di condurre la loro propaganda utilizzando proprio la piattaforma online.

Il procedimento legale è scattato tre giorni fa, quando la signora Fields ha chiesto al tribunale dell’Oakland, in California, di avviare un processo per accertare se ella abbia effettivamente diritto ad un risarcimento da parte di Twitter Inc.

La donna sostiene inoltre che Twitter abbia infranto la legge anti-terrorismo, non limitando in alcun modo la propaganda dei membri dello Stato islamico. Secondo la Fields il sostegno dei social network è stato di vitale importanza per il rafforzamento dell’ISIS e ha permesso la realizzazione di numerosi piani terroristici, compreso quello in cui perso la vita suo marito.

Per avvalorare la sua tesi la vedova cita la Brookings Institution, secondo la quale senza i social l’ISIS non sarebbe mai stata capace di fare tanti proseliti, e cita anche il direttore dell’FBI, James Comey, che ha già redarguito per motivi analoghi Twitter in passato.

In effetti in seguito agli attacchi terroristici di Parigi, Twitter ha iniziato ad essere più rigido nei confronti di coloro che utilizzano il social per fini propagandistici, e in merito alla causa intentata dalla signora Fields, la società si è così espressa: “Sebbene crediamo che la causa sia priva di fondamento, siamo profondamente rammaricati per la perdita di questa famiglia, e come la maggior parte delle persone nel mondo, siamo inorriditi dalla condotta di questi gruppi terroristici e dall’effetto ottenuto dalla loro propaganda in rete”:

“La propaganda del terrorismo”, continua il comunicato di Twitter, “non merita di avere alcuno spazio né su Twitter, né su qualsiasi altro social network, il nostro regolamento lo afferma chiaramente. Abbiamo squadre che indagano attivamente in tutto il mondo contro simili infrazioni e lavoriamo a stretto contatto con gli enti preposti al rispetto e all’applicazione della legge”.

Per vincere la causa la signora Fields dovrà provare la negligenza di Twitter e dimostrare la sua responsabilità nell’attentato terroristico che è costato la vita a suo marito.

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