Spesso, quando i politici vogliono far approvare controverse ed invadenti misure di sicurezza, tendono a far leva sulle profonde insicurezze riguardo all’incolumità dei nostri bambini. E pare proprio che anche il nobile governo inglese abbia utilizzato tale infame tattica per aggirare agevolmente le critiche alla proposta della Investigatory Power Bill.
Theresa May, Segratario di Stato per gli Affari Interni Inglesi, ha recentemente affermato in parlamento che una legislazione di sorveglianza su vasta scala aiuterà a contrastare il funesto problema del cyberbullismo! La donna ha infatti affermato che la nuova legge renderebbe incredibilmente più semplice per la polizia tracciare sia i molestatori che le loro vittime, rendendo quasi impossibile poter minacciare qualcuno anonimamente e farla franca!
Ovviamente la giustificazione crolla miserabilmente dopo una brevissima analisi: come esattamente mantenere un registro completo di ogni messaggio inviato sulla rete dovrebbe aiutare a combattere il bullismo? E davvero le forze dell’ordine sfrutterebbero i loro migliori uomini… per violare il telefono di un ragazzino particolarmente molesto? E, a dirla tutta, vale davvero la pena rinunciare completamente alla nostra privacy nel nome della sicurezza?
Insomma, ci si sente sempre più sicuri quando sagge persone anziane che non capiscono nulla di informatica cercano di proteggere noi sciocchi giovani dai terribili pericoli della rete!
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