L’università di Kyoto, una delle più prestigiose del Giappone, ha vietato ai neo studenti che si accingono a sostenere i test di ammissione di portare l’orologio al polso all’interno delle aule. La “colpa” di questa rigida decisione è da imputare agli smartwatch, ormai sempre più simili ai classici orologi analogici, ma in grado di offrire aiuti concreti agli studenti durante lo svolgimento dei test.
La rigida misura preventiva ha vari precedenti, tra i quali il più noto risale al 2011 e ha come protagonista uno studente, allora diciannovenne, sorpreso a postare alcune domande del test su un forum di discussione attraverso uno smartphone. La condanna è stata davvero esemplare considerando che il giovane è stato arrestato con l’accusa di aver falsificato l’esame.
In seguito a simili avvenimenti, l’università di Kyoto si è dovuta attrezzare, vietando oltre a smartphone e tablet anche i dispositivi indossabili ormai sempre più diffusi. L’università di Kyoto non è tuttavia l’unica ad avere adottato tali restrizioni: da qualche tempo infatti, anche altre università stanno cercando di vietare del tutto l’uso di orologi, tra queste la City University di Londra che avrebbe già attuato il divieto, vista l’impossibilità di controllare il tipo di orologio di ogni studente prima dell’inizio dei test.
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