Sembra proprio che ultimamente in America i giocattoli parlanti vadano un sacco di moda tra i bambini… e gli hacker!
Alcuni ricercatori di cybersicurezza hanno infatti svelato parecchi buchi e debolezze nel complesso sistema dietro Hello Barbie, una nuova bambola, perennemente connessa ad internet, capace di ascoltare il bambino e rispondere grazie all’utilizzo di un’intelligenza artificiale.
Stando a quanto dichiarato da Bluebox Security, azienda che si occupa della protezione dei dati personali dei propri clienti, alcune vulnerabilità nell’applicazione e nel servizio di archiviazione in cloud avrebbero permesso a molti malintenzionati di origliare le intime sessioni di gioco dei pargoli americani.
“Siamo ben consapevoli del resoconto di Bluebox Security, e stiamo già lavorando a stretto contatto con ToyTalk per risolvere il problema“, ha dichiarato in una e-mail Michelle Chidoni, rappresentante di Mattel. “Ma nonostante i nostri sforzi, nessuna misura di sicurezza è realmente impenetrabile, e nessun metodo di trasmissione dati è immune ad intercettazione.”
Hello Barbie funziona registrando le parole del bambino quando viene premuto il bottone sulla pancia. Il file audio viene poi inviato ad un server remoto, dove viene analizzato e processato. La bambola riesce infine a rispondere in modo pertinente selezionando una tra le migliaia di frasi preregistrate.
Nonostante ad oggi molti dei problemi siano già stati risolti, la questione ha sollevato parecchie domande sull’effettiva sicurezza dei giocattoli che mettiamo in mano ai nostri bambini. “È estremamente importante prestare particolare attenzione ai propri figli quando utilizzano dei giochi perennemente connessi alla rete, non importa se un tablet o, come in questo caso, una bambola”, ha dichiarato Andrew Blaich, analista capo alla Bluebox Security. “È impossibile sapere quali informazioni vengono realmente inviate e quali invece ricevute. Ed una volta che un dato personale viene spedito, è finita: non c’è alcun modo per annullare il processo.”
Il governo americano non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale sull’argomento, ma pare che il caso passerà molto presto nelle mani della Commissione Federale del Commercio. “La salvaguardia dei bambini è da sempre la loro più alta priorità”, ha affermato David Vladeck, ex-direttore dell’Agenzia Governativa per la Protezione dei Consumatori ed oggi professore all’Università di Legge a Georgetown. “Sono sicuro che stiano già investigando a fondo sull’intera questione.”
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