Il presidente della Cina Xi Jinping ha dato il via all’annuale World Internet Conference ordinando ai capi di Stato del pianeta di rispettare le decisioni del proprio paese per quanto riguarda il campo dell’informazione. Il presidente ha continuato affermando che ogni nazione ha il diritto di gestire il mondo della rete come meglio crede, e che la Cina si schiera a sfavore della omologazione di internet.
La mossa, forse un po’ azzardata ma sicuramente efficace, rinforza quindi il diritto della Cina di sopprimere ed alterare in un batter d’occhio qualsiasi genere di informazione, proprio come quando Instagram venne del tutto oscurato durante la recente protesta ad Hong Kong.
La Cina è già celebre per aver totalmente bloccato grosse porzioni della rete, così che i cittadini non possano entrare in contatto con idee politiche sconvenienti. Ad esempio, sono bloccati dai motori di ricerca oltre cento termini legati alla famosa protesta di Piazza Tienanmen!
Per non parlare degli oltre duecento giornalisti oggi dietro le sbarre per aver osato criticare le scelte economiche del paese! E che dire del Grande Firewall Cinese, il complesso sistema di sorveglianza che monitora costantemente qualsiasi genere di traffico, sia in entrata che in uscita?
Insomma, ponendo la questione dal punto di vista del sacrosanto diritto di sovranità, il presidente Xi Jinping ha voluto zittire in anticipo qualsiasi futuro rimprovero da parte degli avversari.
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