Quando a luglio di quest’anno comparve improvvisamente sulla rete un misterioso prototipo della leggendaria “Nintendo PlayStation”, equipaggiata sia con uno scompartimento per cartucce SNES che con un lettore di CD-ROM, furono in molti a rimanere scettici. Nemmeno il presidente di Sony Computer Entertainment Worldwide Studios, Shuhei Yoshida, osò confermarne l’autenticità. Forse perché non aveva intenzione di riportare alla luce l’antico astio venutosi a creare anni prima tra la sua compagnia e Nintendo proprio a causa di questa collaborazione fallita.
Nel 1988, Sony siglò un contratto con Nintendo per l’aggiunta dell’allora innovativa tecnologia CD-ROM alla console SNES di prossima uscita. Ma, a quanto si dice, quando le due compagnie cominciarono effettivamente a discutere di denaro, non riuscirono a trovare un accordo. Sony desiderava infatti essere la sola a trarre profitto dalla licenza sull’utilizzo dei CD-ROM, e pensava di risolvere la questione dei diritti con Nintendo solo in un secondo momento. Come si può facilmente immaginare, la casa di Kyoto non la prese molto bene: poco prima che questa “PlayStation” venisse svelata per la prima volta al CES di Chicago del 1991, Nintendo si allontanò da Sony in favore di Philips. Ma anche questa cooperazione non ebbe i frutti sperati. La rottura avrebbe però portato, pochi anni più tardi, alla nascita della PlayStation di Sony, ormai da oltre vent’anni uno dei più fortunati simboli dell’industria videoludica.
Il prototipo della “Nintendo PlayStation”, della quale si dice ne vennero prodotti appena duecento esemplari, può essere oggi considerata una vera e propria leggenda del mondo dei videogiochi. Per nostra fortuna, uno di quegli apparecchi è finito nella mani dell’americano Terry Diebold e di suo figlio Dan. Richard Lai, giornalista di Engadget, ha incontrato i Diebolds ad Hong Kong, dove verrà presto esposta ad un congresso a tema retrogaming, per farsi raccontare come si siano impossessati di un oggetto tanto raro. La console non solo si è accesa senza alcun problema, ma su di essa i tre hanno addirittura giocato ad una manciata di titoli SNES e tentato, senza successo, di riparare il lettore CD ormai guasto.
Vi ringraziamo infinitamente per aver portato questo gioiellino fino qui. Mi è parso di capire che verrà mostrata alla Retro Game Expo a Central, Hong Kong, giusto? Innanzitutto, credo di aver sentito decine di versioni diverse di questa storia, ma mi piacerebbe farmela raccontare direttamente dalla fonte. Terry, ci puoi dire come sei entrato in contatto con la “Nintendo PlayStation”?
Terry: Nessun problema. La compagnia per cui lavoravo, la Advanta Corporation, dichiarò bancarotta l’8 novembre del 2009. Fu compito di noi dipendenti ispezionare, fotografare ed infine catalogare ogni oggetto all’interno dell’edificio. Dopodiché è stata organizzata un’asta, alla quale io stesso mi sono iscritto, in quanto c’erano delle cose che mi interessavano. Inoltre sapevo perfettamente cos’era contenuto all’interno dei singoli lotti. Quando hanno urlato il numero del lotto che mi interessava, ho alzato il cartello e alla fine ho vinto. Vuoi sapere quanto l’ho pagato? La ridicola somma di 75$.
Ma non sapevi cosa c’era dentro, giusto? Cosa ti interessava in realtà?
Terry: Ricordo di aver imballato quegli scatoloni io stesso, assieme al mio capo. Siamo andati in sala conferenze ed abbiamo impacchettato i piatti. Sai, quelli per gli incontri dei pezzi grossi, tutta l’argenteria e il resto. Quindi sapevo esattamente cosa c’era in ogni scatolone: tutta roba praticamente nuova.
Sono andato dal banditore d’asta per pagare, lui s’è girato e m’ha detto: “Ecco le tue scatole.”
“Tutte quante?”
“Si, tutte.”
Ho pensato: “Strano, non ne ricordo così tante”.
Mi ci sono voluti due viaggi in macchina per portare tutto a casa. C’erano alcuni grossi scatoloni marroni che non avevo mai visto, quindi ne ho aperto uno e dentro ci ho trovato un sacco di CD musicali, circa duecento.
Ne ho aperto un altro e dentro c’era questa piccolina invece (NdS: si riferisce alla “Nintendo PlayStation”), assieme ad alcuni giochi, delle targhette, un paio di scarpe ed una cravatta. Non riuscivo a crederci. Ho provato a cercare qualche informazione online, magari delle immagine o roba del genere, ma con scarsi risultati. Ed è qui che entra in gioco mio figlio.
Ma come c’è finito un dispositivo del genere all’Advanta?
Terry: Uno dei membri del comitato d’amministrazione, Olaf Olafsson, aveva lavorato come CEO alla Sony Interactive Entertainment, Inc.
Quindi qualcuno deve essersi dimenticato di riprenderla prima che la compagnia chiudesse definitivamente?
Terry: Quando hanno chiuso il suo ufficio a New York, hanno spedito tutta la sua roba nel nostro magazzino. Quindi la console probabilmente è arrivata assieme al resto dei suoi beni personali. Deve essere rimasta chiusa nel deposito per anni.
Ed una volta portata a casa l’avete semplicemente impacchettata via? Non pensavate fosse nulla di importante, immagino.
Dan: È rimasta nel nostro attico per qualche tempo, assieme all’Atari, al NES e all’altra roba. In quel periodo stavo per diplomarmi, ero indaffaratissimo, e dopo un po’ ce ne siamo semplicemente dimenticati.
Ero su Reddit un giorno, ed ho visto una discussione intitolata “Oggi ho scoperto della collaborazione fallita tra Sony e Nintendo”. Quindi sono andato nella sezione commenti ed ho scritto così, su due piedi: “Ehi, il mio vecchio ha una di quelle cose su nell’attico!”. Ovviamente non mi ha creduto nessuno. Allora ho provato a telefonare a mio padre e a farmi inviare qualche foto, ma non ne è stato capace.
Terry: A dire il vero io le foto le avevo scattate, ma non erano venute tanto bene.
Dan: Si, usava uno di quei telefonini a conchiglia al tempo. Per fortuna ora ha un iPhone!
Comunque, qualche tempo dopo sono andato a Philadelphia, la città di mio padre, per il 4 luglio (NdS: Giorno dell’Indipendenza, festività nazionale statunitense). Gli ho telefonato per avvisarlo che presto mi sarei trovato in città, e lui mi ha risposto: “Ottimo! Mentre sei qui se vuoi puoi passare da me, usciamo quel coso dall’attico e fai qualche foto”. Ed è proprio quel che ho fatto.
Dopodiché ho aperto un’altra discussione su Reddit intitolata “Ci ho messo un sacco di tempo, ma finalmente sono riuscito a scattare qualche foto al Super Disc di mio padre!” e sono andato a casa di un mio amico per la festa di quella sera. Nel frattempo la batteria del mio cellulare era morta. La mattina seguente mi sono svegliato, sono tornato a casa, e non appena ho riacceso il telefono è stato letteralmente bombardato di notifiche da Reddit! Alcuni utenti mi avevano anche chiesto di girare un breve video per dimostrare che la console fosse effettivamente in mio possesso, quindi sono tornato nuovamente da mio padre. Ho girato il video, che ora supera il milione di visualizzazioni su YouTube, e cinque minuti dopo me ne sono tornato a casa.
E le persone continuavano a non crederci?
Dan: Le persone continuavano a non crederci.
Terry: Ci saranno molti meno scettici d’ora in avanti!
Però è anche un po’ colpa vostra! Non avete mai nemmeno provato ad accenderla!
Dan: Avevamo paura di romperla. Non volevamo diventare famosi come i tizi in possesso di una console più unica che rara, e che poi l’hanno fritta. Saremmo diventate le persone più odiate sul pianeta.
E non appena avete messo piede ad Hong Kong, siete finalmente riusciti a mettere mano su un alimentatore adatto ed l’avete accesa?
Dan: Esatto! L’abbiamo accesa e funziona perfettamente! È stato fantastico!
Terry: Eravamo contenti come una Pasqua! Saltavamo letteralmente di gioia!
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