Come comunicano i militanti dello Stato Islamico?

Sulla scia dei terribili eventi successi nei giorni scorsi a Parigi di cui tutti siamo molto addolorati, i governi di tutto il mondo hanno rinnovato le lore richieste con aziende tecnologiche per progettare prodotti che consentiranno alle forze dell’ordine di monitorare le comunicazioni in tempi più brevi e in modo molto più efficiente.

Il professore Peter Sommer della Digital forensics ha fatto sapere che probabilmente i militanti dello stato Islamico (IS) evitano le società di comunicazione di alto profilo, parole confermate anche dalla BBC, preferendo l’uso di servizi indipendenti e più sicuri.

Uno dei tanti servizi che offre in modo molto semplice l’utilizzo della crittografia è SureSpot; a tal proposito il consulente di cybercrime Alan Woodward ha affermato che, anche se venissero soppresse tutte le società che offrono servizi di questo tipo, ciò risulterebbe assolutamente inutile, dato che l’uso di OTR (Off the Record), un protocollo che offre la crittografia end-to-end per comunicare in tutta sicurezza, è ormai alla portata di tutti.

C’è stato un certo grado di disinformazione su come le persone dietro agli attacchi di Pargi hanno comunicato tra loro. Pare che l’ex vice direttore delle CIA, Michael Morell, abbia affermato che i terroristi potrebbero aver utilizzato il noto WhatsApp, ma non ci sono ancora prove certe.

Negli ultimi 20 anni, ci sono stati grandi problemi di infiltrazione di cellule terroristiche all’interno della rete informatica, che hanno causato disagi reali con attacchi ad infrastrutture adibite al traffico aereo o negli ospedali. Per questo motivo il cancelliere George Osborne ha annunciato che verranno raddoppiati i finanziamenti per la lotta contro la criminalità informatica a circa 1,9 miliardi di dollari all’anno entro il 2020.

Il tema del controllo delle comunicazioni è ora più caldo che mai. Tra sistemi di chat crittografata gratuiti e liberamente scaricabili, programmi di navigazione protetti ed altri software di questo tipo, rintracciare le comunicazioni potrebbe rivelarsi sempre più impegnativo. Voi cosa ne pensate?

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